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03 Giu 2022

Inglese per neonati: quando e come iniziare al meglio

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I genitori che vogliono far vivere ai propri piccoli la prima esperienza di apprendimento dell’inglese si chiedono spesso quale sia il momento migliore per iniziare. La risposta è il prima possibile e in questo articolo vediamo perché.


Inglese per neonati: troppo presto?

Nei primi anni di vita, per i bambini imparare è un fenomeno naturale e del tutto spontaneo. Qualunque stimolo proveniente dalla realtà che li circonda è un’occasione di apprendimento: i suoni, i rumori, il contatto fisico, il movimento e il linguaggio. Il linguaggio è tra le prime facoltà innate, fin dai mesi trascorsi nella pancia della mamma, della quale un bambino ascolta subito la voce. In nessun’altra fase della vita è possibile sperimentare questo modo di imparare così immediato.

Spesso si dice che “i bambini assorbono tutto come una spugna”. Ebbene, questo vale non soltanto per l’apprendimento della lingua materna, ma anche per quello di una seconda lingua: crescere bilingue è, per un bebè, una cosa semplicissima! Vediamo meglio come e perché.

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Crescere bilingue: quali sono i benefici per i piccoli

Il bilinguismo è un processo spontaneo che coinvolge i bambini da 0 a 3 anni esposti a due lingue. Per esempio, un neonato cresce bilingue quando i genitori hanno due o più lingue madri e le usano entrambe in modo simultaneo.

Questo fenomeno naturale si può sviluppare anche quando il neonato non ha genitori bilingui. In questo caso, a fare la differenza sono i percorsi di formazione e apprendimento specifici che permettono di approcciarsi già nelle prime settimane di vita sia alla lingua madre che a quella secondaria.

Fino ai primi tre anni di vita, i bambini godono di una capacità innata di acquisizione delle lingue, non replicabile in qualsiasi altro momento della vita. Ciò è dovuto al controllo cognitivo: nei primi anni di vita, infatti, le connessioni neuronali manifestano una risposta esecutiva più efficace verso i fenomeni della realtà esterna. Sentendo suoni e parole diverse che coesistono nella quotidianità, il bambino sviluppa le abilità necessarie per distinguerli e gestirli in modo autonomo.

Fino ai 7 anni, poi, il cervello continua a elaborare le prime informazioni apprese e a mantenere aperta la finestra di opportunità. Si tratta di una fase della vita semplicemente irripetibile!

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“E se il piccolo comincia a fare confusione tra le lingue?”

In un primo momento possono sì verificarsi interferenze linguistiche e Code Mixing, cioè una mescolanza di più lingue anche all’interno della stessa frase: non è una manifestazione di confusione, né il sintomo di potenziali problemi comunicativi nel futuro. Piuttosto, è indice del consolidamento della padronanza linguistica: il cervello è attivo e ben operoso, sta processando codici differenti!

Superata la prima infanzia, in cui secondo gli psicolinguisti il cervello è perfettamente capace di assimilare due o più lingue, si parla invece di apprendimento consecutivo.

Solo nei primi anni di vita è possibile raggiungere piena parità tra le lingue nel sistema cognitivo, fondamentale per passare da una lingua all’altra in modo spontaneo.

Un altro aspetto da considerare è la naturale predisposizione dei bambini all’apprendimento della grammatica che, al contrario di quanto avviene in età adulta, non richiede studio ed esercizio per essere applicata nella quotidianità: arriva in maniera spontanea dall’osservazione, dall’esperienza, dall’errore e dalla ripetizione. In altre parole: prima la pratica. La teoria arriverà nel momento in cui il bambino sarà pronto per andare a scuola e imparare a leggere e scrivere.

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I dubbi e i falsi miti sul bilinguismo

Tuttavia, nonostante il supporto di numerosi studi scientifici sul tema del bilinguismo, ancora oggi ci sono dubbi sull’apprendimento di una seconda lingua in tenera età.

Se vuoi documentarti con cura e avere solidi argomenti per sfatare i falsi miti più in voga, ecco alcuni utili articoli da leggere e consigliare:

Puoi, inoltre, trarre beneficio dalla lettura di questo e-book da scaricare gratuitamente: “Inglese per bambini: tutti i benefici che non ti aspetti“.

Inglese per neonati a Imola: Helen Doron English

Helen Doron English è l’organizzazione educativa internazionale nata del 1985 e specializzata nell’insegnamento dell’inglese come seconda lingua a bambini e ragazzi da 3 mesi a 19 anni.

Dall’inizio a oggi, oltre tre milioni di bambini hanno imparato l’inglese grazie a Helen Doron English, diffusa in franchising con più di 1000 Learning Centres in 37 Paesi. In Italia, ci sono attualmente oltre 120 Centri.

Il Centro Helen Doron English a Imola è attivo dal 2011.

Inglese per neonati: l’innovativo programma Baby’s Best Start

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La linguista ed educatrice britannica Helen Doron è considerata oggi un’autentica pioniera nel mondo dell’educazione linguistica. Audace sperimentatrice negli anni ’80, fu lei a muovere i primi passi verso una proposta di insegnamento dell’inglese come seconda lingua anche ai neonati.

Ancora oggi, Helen Doron sa spiegarci bene come il principio di apprendimento naturale e spontaneo di una seconda lingua sia identico a quello che avviene per la lingua materna. Quando? Già nella pancia della mamma!

Guarda questo video.

Baby’s Best Start: cosa lo rende speciale?

Il programma Baby’s Best Start (BBS) è stato il primo al mondo a rivolgersi a neonati a partire dai 3 mesi di vita e fino ai primi due anni.

Ha delle caratteristiche molto specifiche che lo rendono un’esperienza davvero speciale per i bambini, ma anche per i loro genitori. Eccone alcune.

1. Piccoli gruppi di apprendimento

La prima caratteristica da considerare è l’importanza dei piccoli gruppi di apprendimento: come in tutti gli altri corsi per bambini e ragazzi, del resto, la metodologia Helen Doron prevede un massimo di 8 bambini per classe, in modo che ogni bambino possa essere seguito con attenzione personalizzata, ma anche per favorire l’interazione e la socializzazione tra tutti all’interno del gruppo.

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2. Il rafforzamento del legame con i genitori

Il secondo aspetto che caratterizza BBS è il ruolo essenziale dei genitori, che sono una presenza importante all’interno di questo percorso: i genitori entrano in classe, partecipano all’esperienza del proprio piccolo e hanno l’opportunità di rafforzare il legame in un contesto nuovo e diverso. Le attività si susseguono rapide, seguendo la curva di attenzione dei bimbi, e prevedono ritmo e movimento, canzoni e balli, stimolazioni sensoriali e molte coccole.

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3. Insegnanti specializzati per lavorare con bebè

Il terzo aspetto da considerare è il profilo dell’insegnante che tiene il corso: la sua preparazione linguistica non è che il punto di partenza per un educatore professionista. L’insegnante certificato Helen Doron English, infatti, ha ricevuto una formazione specifica per lavorare con bambini molto piccoli, conosce gli aspetti cognitivi dell’apprendimento nella prima infanzia, sa quali materiali utilizzare e quali attività proporre.

4. Materiali per l’apprendimento

BBS, inoltre, ha il suo personale set didattico, affidato da subito ai genitori che lo utilizzano anche in prima persona per entrare in sintonia con i contenuti linguistici previsti dal programma.

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Una parte fondamentale dei contenuti è nelle 24 canzoni originali da ascoltare insieme anche a casa, seguendo il principio dell’ascolto ripetuto in sottofondo. Il bambino ripete ciò che sente per un istinto all’imitazione e la sua mente, anche quando impegnata in altro, è come una spugna che assorbe informazioni in modo continuo e simultaneo.

5. Il gioco come strumento di apprendimento

Il gioco, infine, è una componente che attraversa ogni momento di ciascun incontro. Attraverso il gioco, infatti, il bambino impara e fa esperienza del mondo. Le attività che contribuiscono al suo sviluppo sono molte e varie e ognuna porta il suo contributo alle quattro aree di sviluppo: fisico-motorio, linguistico, socio-emotivo e cognitivo.

Inglese per neonati: perché non fare una prova?

Le famiglie che si avvicinano a Helen Doron English per la prima volta hanno diritto a una prova gratuita. È un’occasione d’oro per vedere di persona di che cosa si tratta, conoscere l’insegnante e lo staff, sperimentare il metodo, capire qual è la visione che guida il nostro lavoro quotidiano. Perché non provare?

Prova una Lezione Dimostrativa Gratuita