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07 Giu 2021

Irene Marinacci, il volto della scuola Helen Doron English de L’Aquila

Irene Marinacci, il volto della scuola de L'Aquila - Helen Doron English - L'Aquila - Abruzzo

Ci piace pensare che, anche se il nostro metodo d’insegnamento percorre lo stesso cammino, ogni scuola è differente. Ed è proprio per questo che abbiamo deciso di dare un volto alla nostra. 

Oggi vogliamo parlarvi di Irene Marinacci, la direttrice della nostra scuola con sede in via Ulisse Nurzia 26, a L’Aquila. Le abbiamo così chiesto di raccontarci un po’ di storia di questa scuola. 

Irene, infatti, ha iniziato la sua avventura con Helen Doron English nel 2013, dopo essere venuta a conoscenza di questo metodo di insegnamento. Essendo una grande appassionata della lingua inglese e avendo conoscenze anche per l’insegnamento ed una passione per i bambini, ha iniziato a informarsi su chi fosse Helen Doron, iniziando così a prendere i primi contatti con la zona. 

Appurata l’importanza della lingua e la risposta positiva delle famiglie aquilane, Irene ha deciso di intraprendere questa nuova esperienza.

La nostra scuola

Il modello Helen Doron, accompagna il bambino sin dalla tenera età, ovvero dai 3 mesi, fino alla maggiore, ossia i 19 anni. 

Come spiega Irene, molte mamme non sono pronte a portare il loro piccolo di soli 3 mesi, ma ciò che che sostiene sempre è che se ritengono importante donare al proprio figlio l’insegnamento dell’inglese, sarebbe opportuno iniziare ancora prima che cominci a parlare italiano.

Infatti, come ci racconta lei stessa, nella nostra scuola a L’Aquila, abbiamo una buona fascia d’eta di piccolini, che già ad un anno iniziano l’avventura con noi.

Ci sono anche tante ragazze e ragazzi che sono da tanti anni nel nostro centro e che sono cresciuti e crescono con noi. 

Come piace dire a Irene, li abbiamo “helendoronizzati”!

L’insegnamento di età in età

Poiché la metodologia si rivolge a diverse fasce d’età, abbiamo domandato ad Irene di spiegarci le differenze tra i vari tipi di insegnamento. 

«L’approccio è sempre quello di insegnare in maniera naturale e spontanea», specifica. «Ma è ovvio – continua – che al piccolo di 1 o 2 anni, non si insegna solo l’inglese ma anche una serie di attività che lo accompagnano ad uno sviluppo psicomotorio. Tutto, naturalmente, in lingua inglese».

Irene continua spiegando come, man mano che il bambino cresce, gli elementi portanti dell’insegnamento risultano ancora essere il gioco, il divertimento e l’interazione. «Anche quando ci poniamo ai ragazzi di medie e superiori, ci allontaniamo da quello che è un insegnamento di tipo tradizionale. Il nostro è sempre un insegnamento interattivo». 

L’insegnamento, infatti, è sempre naturale ma ovviamente più strutturato, poiché aumenta l’importanza di specifici aspetti della lingua stessa. 

L’interattività sta sempre alla base di questo metodo d’insegnamento. Infatti, non ci sono banchi o lavagne nel centro ma ci sono materiali, come chiarisce Irene, che aiutano a veicolare l’argomento trattato. Ad esempio, «la grammatica la costruiamo in maniera interattiva su delle board dove il ragazzo, con l’aiuto dell’insegnante che si mette al pari dello studente. Con l’attivazione di una serie di brainstorming, di lavori di gruppo, raggiunge la consapevolezza dell’argomento».

Il nostro centro 

«L’ambiente familiare, il rapporto che si crea con i genitori e la reciproca fiducia ha creato un luogo di insegnamento unico. Perché il metodo ci uniforma, sia nella formazione che nel materiale, ma poi è l’individuo che dà quella marcia in più», racconta. 

«La rinnovata fiducia dei genitori e dei ragazzi, ci rende molto orgogliosi e ci motiva nell’andare avanti», conclude. 

Le abbiamo domandato di raccontare una grande soddisfazione, la storia di un bambino che ha percorso l’insegnamento all’interno della scuola. Irene ci ha parlato di Francesco, un bambino che frequenta la quinta elementare e che si sta preparando, qui al centro, per affrontare l’A1 Movers. Lo avrebbe già fatto l’anno scorso, se non ci fosse stata la pandemia. Racconta che Francesco ha sostenuto il suo primo esame Cambridge in terza elementare. 

Irene, specializzata per tutte le fasce d’età, racconta di rimanere strabiliata vedendo la bravura dei piccoli studenti, sin dalle prime settimane dall’inizio del corso. 

«Il metodo, unito a una passione e a una volontà di trasmettere il proprio sapere, è la carta vincente».

L’inizio dopo la pandemia 

Il Covid-19 ha portato grandi difficoltà in tutto il mondo e la didattica, nel nostro Paese, ne ha risentito particolarmente. Abbiamo così domandato a Irene come questa sia stata vissuta nel suo Centro. 

«Operativi da subito e devo ringraziare il franchising che ha aiutato tanto» spiega.

«Abbiamo avuto l’opportunità di seguire i nostri studenti e genitori, di non abbandonarli».

Ora, con la riapertura, si è tornati operativi in classe, seguendo le normative e limitando il numero dei bambini. Si è investito in sanificazione, in personale che aiutasse a stare attenti ai piccoli particolari. Tutto questo, per rendere uno spazio dove i genitori si sentissero tranquilli a portare i bambini. 

Irene conclude: «Abbiamo fatto del nostro meglio e continuiamo a farlo con tutta l’energia che abbiamo a disposizione. È stato difficile, se guardo indietro. Però abbiamo continuato a divertirci mentre insegnavamo perché la chiave vincente è proprio questa, quella di divertirci insieme, mentre insegniamo».

Se volete avere maggiori informazioni sul nostro centro, contattateci al +39 347 9924173 oppure all’indirizzo mail laquila@helendoron.com.
Potete anche venirci a trovare al nostro centro in Via Ulisse Nurzia 26.
Ci troverete dal lunedì al venerdì, dalle 11.30 alle 19. 

Sempre su appuntamento per permetterci di incontrarci in piena sicurezza. 

Vi aspettiamo! 

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