{"id":4366,"date":"2023-10-20T14:28:49","date_gmt":"2023-10-20T14:28:49","guid":{"rendered":"https:\/\/www.helendoron.it\/vicenza\/?p=4366"},"modified":"2023-10-20T14:45:38","modified_gmt":"2023-10-20T14:45:38","slug":"bilinguismo-e-disturbi-del-linguaggio-ne-parliamo-insieme-alla-logopedista-roberta-perosa","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.helendoron.it\/vicenza\/bilinguismo-e-disturbi-del-linguaggio-ne-parliamo-insieme-alla-logopedista-roberta-perosa\/","title":{"rendered":"Bilinguismo e disturbi del linguaggio: ne parliamo insieme alla logopedista Roberta Perosa"},"content":{"rendered":"
Il bilinguismo e i disturbi del linguaggio sono due temi connessi che spesso ci ritroviamo a dover affrontare all\u2019interno della nostra scuola. Ecco perch\u00e9 questi argomenti vengono menzionati e trattati quasi quotidianamente. Con l\u2019aiuto di Roberta Perosa, logopedista specializzata nei disturbi del linguaggio<\/a><\/strong>, abbiamo deciso di approfondirle.\u00a0<\/span><\/p>\n \u00abSi parla di bilinguismo quando un bambino \u00e8 inserito in un contesto bilingue, ma si parla anche di plurilinguismo nei casi di esposizione a pi\u00f9 di due lingue. Si parla di bilinguismo simultaneo<\/b> quando il bilinguismo \u00e8 presente dalla nascita, classico esempio di due genitori che parlano due lingue diverse\u00bb ci spiega Roberta Perosa<\/a>.\u00a0<\/span><\/p>\n \u00abIl bilinguismo potrebbe essere precoce consecutivo, <\/b>quindi entro i tre anni di et\u00e0, ovvero quando il bambino viene esposto alla seconda lingua, non immediatamente dalla nascita, ma comunque relativamente presto\u00bb chiarisce. In modo pi\u00f9 specifico, si parla di bilinguismo consecutivo entro i sei anni di et\u00e0. L\u2019esempio classico si presenta quando il bambino nasce in una nazione da genitori nativi di quel Paese, in un secondo momento la famiglia si sposta, migra in un altro stato, aggiungendo quindi un’altra lingua.\u00a0<\/span><\/p>\n Altra tipologia di bilinguismo \u00e8 quello, come specifica la logopedista, \u00absuccessivo tardivo,\u00a0<\/span><\/b> appunto dopo i 6\/7 anni, dall’et\u00e0 scolare in poi\u00bb.\u00a0<\/span><\/p>\n \u00abPer parlare di bilinguismo<\/b> ci deve essere un’esposizione almeno del 40% giornaliera alla seconda lingua. <\/b>Cio\u00e8, il bilinguismo \u00e8 un processo in cui una persona impara una seconda lingua contemporaneamente all’altra. Quindi sono entrambe presenti\u00bb sottolinea.\u00a0<\/span><\/p>\n Al contrario, si parla di apprendimento di una seconda lingua<\/b> se l\u2019esposizione a questa \u00e8 inferiore al 40% giornaliero<\/b>: \u00abpotrebbero essere le 2 ore settimanali nella scuola di inglese o il corso o, ancora, il laboratorio linguistico di 2 ore alla settimana. Dipende un po’ dall\u2019organizzazione dell’apprendimento. La seconda lingua, appunto, si distingue dal bilinguismo perch\u00e9 la frequenza<\/b> e la percentuale<\/b> di<\/b> esposizione<\/b> \u00e8 inferiore\u00bb.<\/p>\n <\/a><\/p>\n Esporre a diverse lingue sin dalla tenera et\u00e0 <\/b>favorisce l\u2019apprendimento della lingua a livello fonologico<\/b>. Ci\u00f2 significa che, come spiega la logopedista dei disturbi del linguaggio Perosa<\/a>, prima si espone il bambino a una seconda lingua con una frequenza elevata, pi\u00f9 lui o lei riuscir\u00e0 a raggiungere una pronuncia corretta e precisa<\/b>. D\u2019altra parte, se ci\u00f2 accade in et\u00e0 adulta, difficilmente si raggiunger\u00e0 la competenza fonologica adeguata.\u00a0<\/span><\/p>\n \u00abUn bambino di otto o dieci anni pi\u00f9 facilmente raggiunger\u00e0 la competenza fonologica rispetto a un adulto, soprattutto se la seconda lingua \u00e8 inserita bene a tutti gli effetti. <\/b>Indubbiamente per un neonato tutto \u00e8 ancora pi\u00f9 semplice, perch\u00e9 \u00e8 come se stesse apprendendo la sua lingua madre, che nel suo caso saranno due. Quindi il bilinguismo simultaneo \u00e8 la forma di bilinguismo pi\u00f9 puro, chiamiamolo cos\u00ec\u00bb.<\/p>\n Essendo specializzata in disturbi di linguaggio (orale e scritto) prevalentemente presenti in et\u00e0 evolutiva, la dottoressa Roberta Perosa ci ha permesso di rispondere a una domanda che spesso ci viene posta da genitori dei nostri alunni: mio figlio presenta dei disturbi del linguaggio, e se questo apprendimento\u00a0 <\/span>causasse solo ulteriore confusione?<\/b>\u00a0<\/span><\/p>\n \u00abUn ritardo o un disturbo del linguaggio non pu\u00f2 essere n\u00e9 causato, n\u00e9 peggiorato, n\u00e9 mantenuto dal bilinguismo. Questo vuol dire che qualsiasi bambino bilingue pu\u00f2 avere uno sviluppo linguistico nella norma o qualsiasi bambino bilingue pu\u00f2 avere anche un ritardo o disturbo di linguaggio, ma questo non sar\u00e0 dovuto dal bilinguismo<\/b>. Quindi il bilinguismo non determina, n\u00e9 aggrava, n\u00e9 causa un ritardo\/disturbo del linguaggio. Un bambino che ha una difficolt\u00e0 o un disturbo del linguaggio pu\u00f2 essere inserito in un contesto bilingue o apprendere una seconda lingua senza alcun problema\u00bb specifica.<\/p>\n Ma quindi, uno studente con disturbo del linguaggio<\/a> potrebbe fare un po\u2019 pi\u00f9 di fatica? Ci\u00f2 su cui pone la massima attenzione la logopedista Perosa \u00e8 il contesto e la frequenza<\/b>: \u00e8 necessario infatti ragionare sulla tipologia di esperienza. \u00ab\u00c8 bene inserirlo in una stimolazione adeguata<\/b>, oltre che costante, all\u2019interno di un contesto con un esempio corretto<\/b> in termini di pronuncia e grammatica\u00bb.\u00a0<\/span><\/p>\n Questo perch\u00e9 se si sceglie un contesto non corretto con modalit\u00e0 disfunzionali<\/b>, \u00e8 controproducente. \u00abNon bisogna costringere i bambini\u00bb specifica.\u00a0<\/span><\/p>\n Se privilegiamo una modalit\u00e0 ludica e naturale, il bambino riscontrer\u00e0 una minor fatica.\u00a0<\/span><\/p>\n Questo non riguarda bambini con gravi ritardi cognitivi per cui la priorit\u00e0 \u00e8 renderli comunicativi in primis nella loro lingua madre. \u00abIn tutti gli altri casi s\u00ec, non vi \u00e8 nessun motivo per non esporli correttamente ad una seconda lingua o anche a pi\u00f9 di due\u201d.\u00a0<\/span><\/p>\n Bambini che presentano, difficolt\u00e0 nella produzione fonetica-fonologica, \u00abpu\u00f2 essere che facciano fatica a riprodurre quel determinato suono, basta che non ci sia un\u2019 esposizione con delle richieste troppo precise o direttive perch\u00e9 allora potrebbe diventare un peso per il bambino. Se invece vi \u00e8 un’esposizione ludica<\/b><\/a>, cio\u00e8 sono immersi nei suoni di pi\u00f9 lingue in modo spontaneo e coinvolgente, va bene, senza troppe richieste per una produzione corretta.\u00a0<\/span><\/p>\n Alla luce delle specifiche e dei casi riportati dalla logopedista Perosa, il metodo Helen Doron English \u00e8 vincente per quanto riguarda l\u2019esposizione alla lingua inglese. Primo fra tutti l\u2019ascolto ripetuto in sottofondo a casa<\/a> o in movimento, che fornisce una continua esposizione all\u2019inglese, fondamentale per l\u2019acquisizione della lingua in modo spontaneo.\u00a0<\/span><\/p>\n Altro principio cardine \u00e8 il rinforzo positivo<\/a>, ovvero un incoraggiamento costante che motiva i nostri studenti durante l\u2019intero processo di apprendimento.\u00a0<\/span><\/p>\n La scelta di prediligere piccoli gruppi ci consente di mantenere una maggiore attenzione individuale e una ricca pratica della lingua.\u00a0<\/span><\/p>\n Infine, l\u2019apprendimento divertente come focus delle nostre lezioni, utilizzando giochi, movimento e musica per massimizzare l\u2019amore naturale dei bambini per le competenze linguistiche.<\/p>\n
\nLa metodologia Helen Doron English da pi\u00f9 di 35 anni accompagna, ogni giorno, studenti e studentesse nell\u2019apprendimento dell\u2019inglese, donando un servizio di qualit\u00e0 immerso in un ambiente completamente dedicato alla seconda lingua.\u00a0<\/span><\/p>\nLe specifiche del bilinguismo e le sue tipologie<\/b><\/h3>\n
Differenza tra bilinguismo e apprendimento di una seconda lingua<\/b><\/h3>\n
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L\u2019esposizione a una seconda lingua sin dall\u2019infanzia<\/b><\/h3>\n
Apprendimento di una seconda lingua su un bambino con disturbi del linguaggio<\/b>\u00a0<\/span><\/h3>\n
Contesto e frequenza: i due punti cardine\u00a0<\/span><\/b><\/h3>\n
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Helen Doron English come metodo di apprendimento\u00a0<\/span><\/b><\/h3>\n
\nIl nostro metodo presenta tra i suoi pilastri 4 punti cardine.\u00a0<\/span><\/p>\n