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11 Ott 2022

Maria Caterina Serreri, il volto di Helen Doron English Olbia

Maria Caterina Serreri - Helen Doron

Rendere la propria passione un lavoro. Maria Caterina Serreri, direttrice del centro Helen Doron English di Olbia, lo ha fatto.

Con una laurea in lingue e un master in traduzione, nel 2017 ha aperto il Learning Centre Helen Doron a Olbia.
Con un tempo indeterminato in un lavoro dove aveva la possibilità di utilizzare l’inglese solo marginalmente e l’idea in cantiere di riprendere l’università per arrivare all’insegnamento, ha scoperto il metodo Helen Doron.

Dopo aver compilato il form e aver incontrato Daniela Lilliu, Master Franchisor dell’area Sardegna, ha avuto modo di prendere in considerazione l’idea di diventare insegnante indipendente, per poter conciliare le due professioni, non sentendosi ancora pronta a diventare imprenditrice. 

Alla presenza di altri candidati per la zona di Olbia, ha deciso di prendere ulteriori informazioni e, supportata da Daniela, ha aperto il suo centro in Via Veronese, 126. 

L’avvio del centro Helen Doron a Olbia

Portando a termine gli ultimi mesi del suo vecchio impiego, ha lavorato sul business plan, iniziato e concluso la formazione Helen Doron e avviato una campagna promozionale sul territorio. 

Grazie a una rete di amici ha avuto una buona risposta per le prove gratuite utili a conoscere il metodo e la nuova scuola, ancor prima di aver trovato una sede. Presi perciò accordi con una sede per avere un luogo temporaneo, ha avviato le demo lessons, partendo così nel mese di novembre con i primi corsi. La formazione ha creato un’ottima base di partenza, dandole il supporto necessario per tutto il primo anno che ha trascorso come direttrice e unica insegnante del Learning Centre. 

Crescere all’interno del Learning Centre

Il centro Helen Doron di Olbia ospita bambini dall’anno e mezzo fino ai 15 anni, con l’intenzione di aumentare e arrivare ad avere ragazzi fino ai 19 anni. 

«Siamo come una sorta di equilibristi. Il corso Helen Doron viene pubblicizzato tramite i suoi punti di forza, ovvero l’apprendimento dell’inglese attraverso il gioco. L’apprendimento di una lingua straniera purtroppo però è ancora spesso visto solo come un momento in cui a scuola i bambini devono imparare tutto a memoria per poter prendere un bel voto. Ma imparare a parlare una lingua non significa prendere un bel voto a scuola.

«Mi sento perciò un’equilibrista, devo coinvolgere i bambini e i ragazzi perché il mio obiettivo rimane quello di donare un metodo che non obblighi a lezioni con una struttura simile a quella prettamente scolastica, ma che allo stesso tempo deve portare a dei risultati per la scuola. A volte questo è difficile, secondo me, poiché ci sono impostazioni completamente differenti. Io so che se un ragazzino di 10 o 11 anni non mi rende immediati risultati è perché in questo momento noi stiamo dando la precedenza all’apprendimento attaverso il gioco e l’intuizione e i risultati sono sicura che arriveranno, a volte subito, altre volte fra qualche tempo. Il genitore che iscrive i propri figli ad un corso privato di inglese richiede però una conferma immediata dei risultati che non sempre è possibile avere da subito» ci spiega Caterina Serreri durante un’intervista. 

«Come la mia nipotina che ha iniziato a frequentare il centro da quando aveva 4 anni e fino all’anno scorso ha più volte ribadito di non ricordarsi nulla in inglese. La mia nipotina ha un fratello più grande con cui spesso io comunico in inglese e lei, affianco a noi, si lamenta e chiede di parlare in italiano perché, secondo lei, non capisce. 

Così dice ma ai nostri discorsi risponde, anche se in italiano, sempre con cognizione di causa. Capisce puntualmente di cosa stiamo parlando e risponde con coerenza. Ho sempre saputo che si trattasse di una cosa provvisoria e ora adesso trovo carino e divertente quando mi racconta emozionata di avere giocato online con dei bambini che non parlano italiano e di avere comunicato con loro in inglese. Mi dice “lo sai che ho saputo rispondere e capivo tutto quello che mi dicevano?”. Questo perché per lei non comprendere tutta la frase significa non capire nulla e non è ancora consapevole delle sue capacità. 

Come ancora una bambina di 5 anni che frequenta da 3, con una mente brillante. «Ci sono studenti brillanti che non si mostrano subito, che magari non sembrano attivi e coinvolti ma che te lo mostrano con calma, con i loro tempi. Ora ogni volta che facciamo un gioco, anche se è passato del tempo, lei ricorda tutto. Una volta un altro bambino le ha chiesto “ma tu come fai a ricordarti ogni singola cosa?” E lei tranquillamente ha risposto dicendo “quando mi dicono una parola, io poi me la ricordo”. È bellissimo vedere il modo in cui loro stessi poi si sentono coinvolti

La vita dentro il centro di Teacher Caterina a Olbia

Ogni scuola segue il modello Helen Doron ma ogni Learning Centre è differente, grazie ai bambini che ogni giorno danno vita alle aule.
Abbiamo domandato a Caterina Serreri di raccontarci alcune storie dei suoi alunni. 

«Ho dei bambini che sono iscritti dal momento dell’apertura del centro e hanno appena terminato il loro quinto anno e vedo risultati molto importanti. Uno in particolare è arrivato al Learning Centre che conosceva solo numeri e colori e ora parla fluentemente. Così fluente che ogni tanto mi racconta aneddoti utilizzando termini così specifici relativi ai suoi interessi che pure io faccio fatica a ricordare» ride Caterina Serreri. 

«La sua passione è la storia, i carri armati, ed è un ragazzo che si documenta veramente tanto. Da quando è arrivato, dal suo primo anno, ha giocato e si è divertito in una classe molto vivace. Ad un certo punto mi ha colpito. Da una lezione all’altra ha iniziato a pormi domande in inglese su argomenti che non avevamo mai affrontato in classe. Guardavo la mamma e le chiedevo “da dove è uscito questo discorso?”. A casa guardava tanti video su Youtube in lingua, giocava a Minecraft e io vedevo quei progressi che desidero vedere in tutti i miei alunni. È sicuramente parte di una sua attitudine, ha una grande capacità espressiva che va oltre qualsiasi corso di inglese» ci racconta. 

«Ma stessa cosa l’ho riscontrata in altri bimbi che mi hanno sorpreso con una memoria infallibile. Si ricordano parole ed espressioni grazie alla gioia del gioco e del tentare». Tentare senza la paura di sbagliare, senza sentirsi giudicati. L’importante è comunque provare ed è proprio sbagliando che si apprende.

L’impostazione scolastica spesso fa dubitare i piccoli delle loro capacità, quando non riescono a fare un esercizio meccanico.

«A me piace che loro si rendano conto di sapere, si rendano conto poi che è la loro creatività che li porta ad essere indipendenti. La nostra non è una realtà in cui siamo immersi 24/24h nella lingua straniera. Ma tra le lezioni in presenza e gli ascolti ripetuti a casa si possono raggiungere con il tempo, la costanza e l’impegno ottimi risultati».

Un messaggio di Caterina Serreri a tutti i genitori 

Abbiamo domandato a Caterina Serreri che cosa si sentisse di dire ai genitori alla scoperta del metodo Helen Doron: 

«È sicuramente un investimento a cui devono credere loro prima di tutto ma è importante sapere che le lingue si imparano. Il nostro cervello è strutturato in maniera tale che con gli stimoli che gli vengono forniti, l’apprendimento di una lingua arriva. I genitori hanno l’esperienza che hanno vissuto in prima persona dell’insegnamento della lingua in una determinata maniera ma è bene non focalizzarsi sui metodi tradizionali di studio delle lingue. Io mi sono resa conto attraverso le mie esperienze all’estero cosa significa vivere una lingua e non solo studiarla sui manuali. La tua mente assorbe informazioni mentre vive una lingua, e così la impara. Attraverso la pratica, la ripetizione, è l’emozione l’apprendimento di una lingua è sempre possibile. 

L’espressione e la capacità emotiva arriveranno nel tempo assieme a un grande sviluppo cognitivo.

È giusto che un bambino di 7/8 anni venga immerso in un ambiente linguistico che è in grado di capire e che venga compreso e non sminuito per le sue capacità. Poi con la crescita avverrà il cambiamento che lo farà completamente partire.

Mio padre parla sardo e non me lo ha mai insegnato in maniera strutturata. Ma il mio cervello lo ha assorbito senza nessun problema e nessuno stress. Nessuno me l’ha insegnato ma io sono in grado di riconoscere il dialetto senza nessuna difficoltà. Questo perché noi esseri umani siamo programmati per imparare le lingue. Quindi è fondamentale lasciare liberi i bambini nel loro percorso di crescita linguistica. Perché sì, Helen Doron non è un solo corso di inglese, è un percorso di scoperta e di crescita».

Per conoscere questo metodo e scoprire il Learning Centre di Caterina Serreri a Olbia vi aspettiamo in Via Veronese, 126, e siamo reperibili al numero 347.0984245 oppure all’indirizzo email olbia@helendoron.com

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