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10 Feb 2023

Language plateau: come uscire dallo stato di blocco nell’apprendimento della lingua

language plateau - Udine

La metodologia Helen Doron basa il suo approccio su due fondamenti tra loro collegati.
Per apprendere al meglio una nuova lingua, il metodo richiede l’attività in classe fatta di interazione, una volta a settimana, all’interno dei Learning Centre sparsi sul territorio, associati a quello che definiamo un mattone fondante, ovvero l’ascolto ripetuto.

Una volta alla settimana è dedicata alle lezioni in presenza dove l’apprendimento della lingua avviene naturalmente, inserendo lo studente in un ambiente completamente dedicato all’inglese. La restante parte è dedicata agli ascolti ripetuti, tracce audio disponibili sull’applicazione Helen Doron Steam che permettono ai bambini e ragazzi di mantenersi immersi all’interno della lingua, accompagnandoli in momenti di routine della loro giornata. 

Gli ascolti sono spesso visti come un ulteriore impegno e una richiesta spesso troppo ingombrante nelle vite già piene dei piccoli e dei grandi. 

Ma cosa comporta, nell’apprendimento dei nostri alunni, la mancata regolarità degli ascolti? Ne abbiamo parlato con Helga Past, direttrice del centro Helen Doron Gorizia. 

«Il problema è che con il diradarsi degli ascolti avanza il “language plateau“, uno stato di impasse che, dopo anni di progressi strepitosi e genitori estasiati, determina una stabilizzazione a un livello, generalmente intermedio, dal quale si avanza poco o per niente» ci spiega Helga. 

Il Language plateau: riconoscerlo e superarlo

Come spiega la direttrice del centro di Gorizia, il language plateau si verifica nel momento in cui si smette di imparare con facilità e l’apprendimento procede in modo più lento. 

Questo può accadere nel caso in cui qualche studente raggiunga gli obiettivi prestabiliti oppure, notate le capacità di sostenere una conversazione, possono bloccarsi i progressi di avanzamento del proprio apprendimento. 

La ricercatrice e docente Fan Yi ha descritto così il language plateau: “Grazie alla curiosità e alla convenzione di poter utilizzare immediatamente ciò che sta imparando per comunicare con persone di lingua inglese, l’apprendente è molto motivato nelle prime fasi dell’apprendimento. Lo studente imita, memorizza e mette in pratica tutti gli input forniti dall’insegnante […] Quando gli stimoli sono nuovi per l’apprendente, quest’ultimo è più motivato a imparare e memorizzare. […] tuttavia, man mano che il processo di apprendimento prosegue, l’allievo trova sempre più difficile assimilare i nuovi dati linguistici. […] Non vengono più recepiti dagli studenti con la stessa facilità di un tempo”. 

Sempre secondo la studiosa, una conseguenza è che “i sentimenti di ansia o frustrazione degli studenti possono aumentare. Possono perdere fiducia e determinazione e la loro motivazione a continuare a imparare l’inglese può essere compromessa”. 

Spesso anche le famiglie dei nostri alunni si ritrovano in questa definizione. Non vedendo i risultati sperati nei propri figli, tendono a mettere in discussione e a ripensare al loro percorso di apprendimento della lingua. 

Avere un rallentamento di questo tipo è naturale. Ci si prefigge un obiettivo intermedio, si raggiunge, non si aggiunge un passo successivo e ciò porta a una situazione di stallo. Che però non è permanente perché grazie a diversi metodi può essere superato.

Superare il language plateau e migliorare il proprio inglese

Nella sua ricerca “andare oltre il language plateau: dai livelli intermedi a quelli avanzati nell’apprendimento delle lingue” il linguista Jack C. Richards menziona Richard Schimdt e la sua distinzione tra input (ciò che gli apprendenti sentono) e intake (la parte dell’input che gli apprendenti notano). Solo l’input può servire come base per lo sviluppo del linguaggio. Elenca così “le caratteristiche che possono contribuire alla misura in cui gli apprendenti noteranno le caratteristiche dell’input”, tra le quali emerge la frequenza di incontro con gli elementi, le strategie didattiche in grado di focalizzare l’attenzione degli studenti e la capacità di elaborazione individuale.

L’idea di Helen Doron nasce proprio dalla volontà di non appesantire ulteriormente gli studenti con lezioni statiche e l’aggiunta di materiale didattico da leggere e studiare.
Tutte le lezioni della nostra metodologia sono interattive, rendono ricettive le menti degli alunni facendoli attivare fisicamente e immergendoli in un ambiente creato ad hoc per loro, rendendo l’apprendimento il più naturale possibile. 

Proprio per la volontà di non richiedere sforzi ulteriori ai nostri studenti, abbiamo deciso di inserire piccole tracce audio. Queste li accompagneranno durante le loro giornate per non separarli in modo drastico dalla lingua, utilizzando quello che possiamo definire materiale autentico. 

Piccole storie e avventure raccontate da personaggi madrelingua realizzati per le varie fasce d’età dei nostri alunni che permette di “buttarli” all’interno della lingua e che li aiuta a superare quella fase di impasse in maniera completamente naturale. 

Avete mai corso una maratona o preso in considerazione l’idea di farlo?

Alcuni studi analizzano l’apprendimento di una lingua come la preparazione per una maratona.
I primi chilometri sono i più semplici. Carichi e pieni di volontà. si parte con facilità. Affrontati i primi, ci si imbatte nella stanchezza e la fatica. Era molto più bello quando si andava veloci ma a guardarsi in questo momento ci si rende conto dei grandi passi avanti e del lavoro svolto. Ed è qui che bisogna armarsi di coraggio e continuare. 

L’importanza dell’ascolto ripetuto in Helen Doron 

Sempre secondo lo studio del professor Richards, ridurre la complessità cognitiva dell’attività produce effetti positivi nell’apprendimento. “Se un’attività è difficile da svolgere, l’attenzione degli studenti può essere distolta dalla struttura e dalla gestione del compito, lasciando loro poche opportunità di controllare il linguaggio che usano nel compito”.  Un modo per ridurre la complessità cognitiva è alleggerire “il carico di elaborazione che gli studenti incontreranno quando svolgeranno effettivamente un compito” come appunto guardando un video o ascoltando registrazioni e tracce audio. 

Come riporta Helga Past, «la soluzione c’è e si trova nel mantenimento dell’appuntamento con l’ascolto giornaliero: lo testimoniano i risultati, in termini di comprensione, fluidità nella conversazione e correttezza grammaticale di coloro che restano ben “agganciati” al metodo e continuano a seguire la “tabella di marcia” degli ascolti». 

Gli ascolti quotidiani non richiedono la completa attenzione dello studente. L’intenzione del metodo è proprio quella di non richiedere ancora energie ai nostri alunni. Si tratta di un impegno quotidiano che accompagna i bambini nelle loro routine. Come spiega Helga Past, non è necessario prendere un momento della giornata esclusivamente dedicato all’ascolto. Si tratta di un accompagnamento. 

«Ogni sera aiuti il tuo bambino a lavarsi i denti e a mettersi il pigiama prima di andare a letto? Quello è uno dei momenti perfetti» dice. 

«Ho notato che fino a che i bambini sono piccoli, gli ascolti a casa vengono fatti con regolarità nella maggior parte dei casi. I risultati in termini di curva di apprendimento sono eccezionali. Via via  che i bambini diventano più grandi, parlo di quarta e quinta elementare, gli ascolti cominciano a diventare meno costanti» racconta Helga. 

Piccoli ritagli di tempo quotidiani per un futuro più ricco 

Vieni a scoprire il nostro metodo e il nostro Learning Centre di Udine in via Lavariano, 4. 

Chiamaci al numero 00432.611351, inviaci un messaggio whatsapp al 331.6255224 oppure scrivici all’indirizzo email udine@helendoron.com per ricevere ulteriori informazioni. 

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