La dislessia nei bambini è presente fin dalla nascita ma, nella maggior parte dei casi, si manifesta con l’avvio del percorso scolastico. Come comportarsi con questo disturbo? L’apprendimento di una seconda lingua può presentare problemi o benefici? Continua la lettura per scoprirlo! Dislessia bambini: definizione, evoluzione e attività di supporto La dislessia fa parte dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) e si ipotizza sia causata da fattori genetici e ambientali; in alcuni casi può esordire nei bambini che presentano un disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività. Sebbene nella maggior parte dei casi i disturbi più evidenti si manifestino in seconda o terza elementare, alcuni fattori di rischio possono emergere già nella scuola dell’infanzia. Ad esempio, il ritardo nello sviluppo del linguaggio associato alla tendenza a storpiare le parole in età prescolare può essere un primo segnale della dislessia. Anche la difficoltà a pronunciare una parola, a denominare un oggetto o ad apprendere numeri, colori e forme non è da sottovalutare. I bambini che ricevono questa diagnosi non hanno problemi cognitivi, neurologici o sensoriali e sviluppano un normale desiderio di apprendimento. I meccanismi alla base del disturbo sono da ricercare nei processi cerebrali linguistici che possono essere confermati solo da esami di memoria, ortografia e lettura. I bambini dislessici hanno una ridotta capacità sia di percezione e distinzione dei suoni che compongono le parole, sia di associazione suoni-lettere. La neurodiversità si manifesta durante il processo di lettura e scrittura con la difficoltà a riconoscere il fonema, l’unità di suono più piccola delle parole. La lettura da parte di un bimbo affetto da dislessia può essere lenta, caratterizzata da sillabazioni e non priva di errori, anche di decodifica: confusione tra lettere simili (come “a” e “e”), aggiunta, omissione o inversione di lettere in una parola. Rispetto ai coetanei neurotipici, i bambini con dislessia devono mettere in campo impegno, energia e forza di volontà maggiori, necessari per compensare le difficoltà. Durante la loro crescita, lo studio della lingua inglese rappresenta una sfida o un’opportunità? Continua la lettura per scoprirlo! I benefici dell’inglese per la gestione della dislessia nei bambini La lingua italiana è un sistema regolare e trasparente, vale a dire che a ogni lettera corrisponde un suono e ogni parola scritta equivale alla sua pronuncia; da questo punto di vista, l’inglese è più complesso, perché a uno stesso suono (fonema) possono corrispondere diverse combinazioni di lettere (grafema). L’inglese è la lingua opaca per eccellenza, dal momento che conta più di 40 fonemi e oltre 1100 grafemi, che rendono la lettura e la comprensione del testo sfidanti. Ciò non toglie che un bambino dislessico possa intraprendere un percorso di apprendimento della seconda lingua e sviluppare nel tempo una solida autonomia. Uno dei timori più diffusi tra i genitori di bambini con DSA riguarda le difficoltà di assimilazione, che possono portare a un aumento di stress, confusione e sensazione di sovraccarico. In realtà, molti studi hanno dimostrato come un approccio specifico al disturbo possa riservare molti benefici e aprire a diverse opportunità per il futuro. Le scuole, gli insegnanti e i genitori possono lavorare su diversi aspetti, come: il rinforzo positivo, un approccio mirato all’aumento della frequenza di un comportamento la flessibilità di pensiero, che influenza la capacità di apprendere nuove abilità il miglioramento dell’autostima, come risultato dell’acquisizione di capacità Per cogliere i migliori benefici dall’assimilazione di nuovi linguaggi, è fondamentale affidarsi a scuole certificate e a professionisti che applichino attività mirate. Le strutture preparate per gestire la dislessia nei bambini non propongono programmi prestabiliti, ma sviluppano i corsi sulla base delle singole necessità. Come riconoscere un corso di inglese valido e adatto a bambini con DSA? Per individuare la struttura più adatta, è indispensabile valutare gli strumenti e la preparazione degli insegnanti. Le classi composte da un numero limitato di bambini fanno sì che gli insegnanti possano dedicarsi con impegno a tutti. I programmi più validi prediligono gli spazi aperti, integrano giochi ed esperienze sensoriali, promuovono l’ascolto passivo funzionale e stimolano la produzione orale. È importante che nel contesto scolastico siano presenti strumenti capaci di fare emergere le potenzialità dei bambini; alla base dell’ottenimento di risultati, troviamo anche un ambiente stimolante e privo di barriere, in grado di mettere a proprio agio gli studenti. La conoscenza approfondita dei bimbi è indispensabile per creare un legame di fiducia, che favorisca l’interessa e riduca sentimenti negativi, come ansia, inquietudine e preoccupazioni. Nell’articolo di oggi abbiamo parlato di dislessia nei bambini e approfondito gli strumenti a disposizione dei genitori per creare nuove occasioni di apprendimento. La conoscenza di una nuova lingua può riservare molte opportunità, ma è fondamentale affidarsi ai corsi e alle scuole più preparate. Richiedi una lezione dimostrativa gratuita: potrai entrare in aula insieme a tuo figlio e scoprire in prima persona il metodo esclusivo.
La dislessia nei bambini è presente fin dalla nascita ma, nella maggior parte dei casi, si manifesta con l’avvio del percorso scolastico. Come comportarsi con questo disturbo? L’apprendimento di una seconda lingua può presentare problemi o benefici? Continua la lettura per scoprirlo! Dislessia bambini: definizione, evoluzione e attività di supporto La dislessia fa parte dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) e si ipotizza sia causata da fattori genetici e ambientali; in alcuni casi può esordire nei bambini che presentano un disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività. Sebbene nella maggior parte dei casi i disturbi più evidenti si manifestino in seconda o terza elementare, alcuni fattori di rischio possono emergere già nella scuola dell’infanzia. Ad esempio, il ritardo nello sviluppo del linguaggio associato alla tendenza a storpiare le parole in età prescolare può essere un primo segnale della dislessia. Anche la difficoltà a pronunciare una parola, a denominare un oggetto o ad apprendere numeri, colori e forme non è da sottovalutare. I bambini che ricevono questa diagnosi non hanno problemi cognitivi, neurologici o sensoriali e sviluppano un normale desiderio di apprendimento. I meccanismi alla base del disturbo sono da ricercare nei processi cerebrali linguistici che possono essere confermati solo da esami di memoria, ortografia e lettura. I bambini dislessici hanno una ridotta capacità sia di percezione e distinzione dei suoni che compongono le parole, sia di associazione suoni-lettere. La neurodiversità si manifesta durante il processo di lettura e scrittura con la difficoltà a riconoscere il fonema, l’unità di suono più piccola delle parole. La lettura da parte di un bimbo affetto da dislessia può essere lenta, caratterizzata da sillabazioni e non priva di errori, anche di decodifica: confusione tra lettere simili (come “a” e “e”), aggiunta, omissione o inversione di lettere in una parola. Rispetto ai coetanei neurotipici, i bambini con dislessia devono mettere in campo impegno, energia e forza di volontà maggiori, necessari per compensare le difficoltà. Durante la loro crescita, lo studio della lingua inglese rappresenta una sfida o un’opportunità? Continua la lettura per scoprirlo! I benefici dell’inglese per la gestione della dislessia nei bambini La lingua italiana è un sistema regolare e trasparente, vale a dire che a ogni lettera corrisponde un suono e ogni parola scritta equivale alla sua pronuncia; da questo punto di vista, l’inglese è più complesso, perché a uno stesso suono (fonema) possono corrispondere diverse combinazioni di lettere (grafema). L’inglese è la lingua opaca per eccellenza, dal momento che conta più di 40 fonemi e oltre 1100 grafemi, che rendono la lettura e la comprensione del testo sfidanti. Ciò non toglie che un bambino dislessico possa intraprendere un percorso di apprendimento della seconda lingua e sviluppare nel tempo una solida autonomia. Uno dei timori più diffusi tra i genitori di bambini con DSA riguarda le difficoltà di assimilazione, che possono portare a un aumento di stress, confusione e sensazione di sovraccarico. In realtà, molti studi hanno dimostrato come un approccio specifico al disturbo possa riservare molti benefici e aprire a diverse opportunità per il futuro. Le scuole, gli insegnanti e i genitori possono lavorare su diversi aspetti, come: il rinforzo positivo, un approccio mirato all’aumento della frequenza di un comportamento la flessibilità di pensiero, che influenza la capacità di apprendere nuove abilità il miglioramento dell’autostima, come risultato dell’acquisizione di capacità Per cogliere i migliori benefici dall’assimilazione di nuovi linguaggi, è fondamentale affidarsi a scuole certificate e a professionisti che applichino attività mirate. Le strutture preparate per gestire la dislessia nei bambini non propongono programmi prestabiliti, ma sviluppano i corsi sulla base delle singole necessità. Come riconoscere un corso di inglese valido e adatto a bambini con DSA? Per individuare la struttura più adatta, è indispensabile valutare gli strumenti e la preparazione degli insegnanti. Le classi composte da un numero limitato di bambini fanno sì che gli insegnanti possano dedicarsi con impegno a tutti. I programmi più validi prediligono gli spazi aperti, integrano giochi ed esperienze sensoriali, promuovono l’ascolto passivo funzionale e stimolano la produzione orale. È importante che nel contesto scolastico siano presenti strumenti capaci di fare emergere le potenzialità dei bambini; alla base dell’ottenimento di risultati, troviamo anche un ambiente stimolante e privo di barriere, in grado di mettere a proprio agio gli studenti. La conoscenza approfondita dei bimbi è indispensabile per creare un legame di fiducia, che favorisca l’interessa e riduca sentimenti negativi, come ansia, inquietudine e preoccupazioni. Nell’articolo di oggi abbiamo parlato di dislessia nei bambini e approfondito gli strumenti a disposizione dei genitori per creare nuove occasioni di apprendimento. La conoscenza di una nuova lingua può riservare molte opportunità, ma è fondamentale affidarsi ai corsi e alle scuole più preparate. Richiedi una lezione dimostrativa gratuita: potrai entrare in aula insieme a tuo figlio e scoprire in prima persona il metodo esclusivo.