Cos’è il bilinguismo? Definizione e benefici per i bambini

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il bilinguismo

Uno dei temi più importanti legati alla capacità di apprendimento delle lingue è il bilinguismo, un processo attribuito alla prima infanzia. Questa finestra di vita è oggetto di molti studi e ricerche sullo sviluppo del linguaggio. Scopriamo insieme perché.

Il bilinguismo tra approcci, benefici e opportunità per il futuro

Uno degli argomenti più discussi legati all’apprendimento della seconda lingua riguarda il momento adatto per cogliere i migliori benefici dagli stimoli esterni.

Negli anni, molti studi di settore hanno individuato una finestra di opportunità per acquisire informazioni in modo naturale, contribuendo così alla definizione di bilinguismo: si tratta di un processo spontaneo che coinvolge in bambini in tenera età esposti a due o più lingue fin dalle prime settimane di vita.

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Questi stimoli si distinguono da quelli maturati in età adulta per la diversa risposta cognitiva. Infatti, mentre in età precoce si assiste a un importante sviluppo delle connessioni neuronali, in età adulta si perde la plasticità cerebrale.

Dal momento che nei primi 3 anni di vita si raggiunge la massima stimolazione cognitiva, si parla di finestra esclusiva. In questa fase, è possibile cogliere i migliori benefici dell’apprendimento naturale, prima di raggiungere il cosiddetto status quo cerebrale, che richiede sforzo e concentrazione per elaborare nuove informazioni.

Ora che abbiamo visto cos’è il bilinguismo e in che modo si distingue dall’apprendimento consecutivo, analizziamo i benefici più importanti, sfatando qualche mito ancora diffuso.

Crescere bilingue migliora la risposta cognitiva

L’apprendimento simultaneo di due o più lingue è molto più di un semplice arricchimento culturale; è diffuso, infatti, il pensiero che l’educazione bilingue sia una scelta dettata dal contesto che può, al più, facilitare l’accesso futuro al mondo lavorativo.

È importante sapere che i vantaggi non si esauriscono con le opportunità professionali. Approcciarsi a due lingue fin dalla tenera età ha un ruolo cruciale anche per lo sviluppo cognitivo e le capacità attentive dell’adulto.

I bambini bilingue sono stimolati in modo naturale a spostare l’attenzione tra più elementi, senza alcun tipo di sforzo; questo allenamento precoce e spontaneo permette di migliorare diverse abilità in età adulta, come la concentrazione, l’autostima e l’inibizione.

Le interferenze linguistiche non sono dannose

Un’altra credenza riguarda il rischio di maturare confusione o addirittura sviluppare deficit linguistici apprendendo due o più lingue in modo simultaneo. Anche in questo caso le ricerche scientifiche hanno sfatato un mito, evidenziando come, in realtà, la confusione sia da interpretare come un segnale di consapevolezza.

Il code mixing, ovvero l’alternanza tra due o più lingue manifestata dai bambini nel contesto di un’educazione multilingue, è una conseguenza dell’esposizione.

Il passaggio da una lingua all’altra avviene in una fase in cui non si ha ancora piena padronanza dei vocaboli; quindi, lo switch è utile per completare la frase, senza interrompere la comunicazione. Si tratta di fatto di un escamotage che dimostra una spiccata sensibilità e cognizione rispetto alle differenze linguistiche.

il bilinguismo

Il bilinguismo offre benefici ai bambini con DSA

È importante che i genitori di bambini con deficit specifico di apprendimento lavorino sull’autonomia e le opportunità nel lungo termine; l’apprendimento di una seconda lingua può riservare importanti benefici, a patto che si tratti di un metodo comprovato, applicato da insegnanti certificati e preparati.

Affidarsi ai giusti professionisti può aiutare i bambini a migliorare la propria flessibilità cognitiva, semplificando il più possibile il passaggio tra le lingue.

È bene considerare solo corsi di inglese che offrano programmi inclusivi e attività orientate al rinforzo positivo e allo stimolo continuo. Anche il numero contenuto di alunni nelle classi è un segnale di una proposta attenta e mirata ai singoli bisogni.

Passiamo ora alle attività che contribuiscono all’assimilazione naturale nella quotidianità.

Gli strumenti per stimolare l’apprendimento della seconda lingua

Anche le famiglie monolingue possono crescere figli bilingue, creando le condizioni ottimali per l’assimilazione naturale delle informazioni. Oggi è possibile orientarsi verso diversi metodi di insegnamento innovativi e totalizzanti, che propongono approcci specifici, garantendo ottimi risultati.

La quotidianità e il contesto circostante offrono sempre nuove occasioni per arricchire le competenze linguistiche; la semplice interazione durante i momenti di condivisione fornisce input preziosi, senza che i bambini percepiscano alcun tipo di pressione.

Nell’ambito delle attività quotidiane, l’esposizione alla seconda lingua può avvenire attraverso:

  • le canzoni, la musica e le ninne nanne
  • i primi movimenti e passi
  • i giochi
  • la produzione delle parole

In tutti questi momenti, il ruolo dei genitori si rivela essenziale.

L’efficacia di trasmissione delle informazioni ai bimbi in tenera età è confermata anche dal metodo Doman Glenn. Questo approccio dimostra come sia possibile sviluppare le capacità neuronali dei più piccoli già a partire dal primo anno di vita, attraverso semplici attività.

Una di queste prevede che si mostri al bambino dei cartelloni che riportano vocaboli semplici, associando l’immagine pertinente che ne spiega il significato.

Eseguito con costanza, l’esercizio accelererebbe la produzione linguistica e la capacità di associazione suono-immagine, anche nel caso di disturbi dell’apprendimento, come dimostrato da questo studio.


Il bilinguismo è un processo naturale e spontaneo che si genera a partire dai primi mesi di vita; per cogliere i migliori benefici da questa finestra di opportunità, è fondamentale applicare l’approccio adatto.
Non aspettare, prenota una lezione dimostrativa gratuita e scopri in prima persona il nostro metodo!

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Uno dei temi più importanti legati alla capacità di apprendimento delle lingue è il bilinguismo, un processo attribuito alla prima infanzia. Questa finestra di vita è oggetto di molti studi e ricerche sullo sviluppo del linguaggio. Scopriamo insieme perché.

Il bilinguismo tra approcci, benefici e opportunità per il futuro

Uno degli argomenti più discussi legati all’apprendimento della seconda lingua riguarda il momento adatto per cogliere i migliori benefici dagli stimoli esterni.

Negli anni, molti studi di settore hanno individuato una finestra di opportunità per acquisire informazioni in modo naturale, contribuendo così alla definizione di bilinguismo: si tratta di un processo spontaneo che coinvolge in bambini in tenera età esposti a due o più lingue fin dalle prime settimane di vita.

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Questi stimoli si distinguono da quelli maturati in età adulta per la diversa risposta cognitiva. Infatti, mentre in età precoce si assiste a un importante sviluppo delle connessioni neuronali, in età adulta si perde la plasticità cerebrale.

Dal momento che nei primi 3 anni di vita si raggiunge la massima stimolazione cognitiva, si parla di finestra esclusiva. In questa fase, è possibile cogliere i migliori benefici dell’apprendimento naturale, prima di raggiungere il cosiddetto status quo cerebrale, che richiede sforzo e concentrazione per elaborare nuove informazioni.

Ora che abbiamo visto cos’è il bilinguismo e in che modo si distingue dall’apprendimento consecutivo, analizziamo i benefici più importanti, sfatando qualche mito ancora diffuso.

Crescere bilingue migliora la risposta cognitiva

L’apprendimento simultaneo di due o più lingue è molto più di un semplice arricchimento culturale; è diffuso, infatti, il pensiero che l’educazione bilingue sia una scelta dettata dal contesto che può, al più, facilitare l’accesso futuro al mondo lavorativo.

È importante sapere che i vantaggi non si esauriscono con le opportunità professionali. Approcciarsi a due lingue fin dalla tenera età ha un ruolo cruciale anche per lo sviluppo cognitivo e le capacità attentive dell’adulto.

I bambini bilingue sono stimolati in modo naturale a spostare l’attenzione tra più elementi, senza alcun tipo di sforzo; questo allenamento precoce e spontaneo permette di migliorare diverse abilità in età adulta, come la concentrazione, l’autostima e l’inibizione.

Le interferenze linguistiche non sono dannose

Un’altra credenza riguarda il rischio di maturare confusione o addirittura sviluppare deficit linguistici apprendendo due o più lingue in modo simultaneo. Anche in questo caso le ricerche scientifiche hanno sfatato un mito, evidenziando come, in realtà, la confusione sia da interpretare come un segnale di consapevolezza.

Il code mixing, ovvero l’alternanza tra due o più lingue manifestata dai bambini nel contesto di un’educazione multilingue, è una conseguenza dell’esposizione.

Il passaggio da una lingua all’altra avviene in una fase in cui non si ha ancora piena padronanza dei vocaboli; quindi, lo switch è utile per completare la frase, senza interrompere la comunicazione. Si tratta di fatto di un escamotage che dimostra una spiccata sensibilità e cognizione rispetto alle differenze linguistiche.

il bilinguismo

Il bilinguismo offre benefici ai bambini con DSA

È importante che i genitori di bambini con deficit specifico di apprendimento lavorino sull’autonomia e le opportunità nel lungo termine; l’apprendimento di una seconda lingua può riservare importanti benefici, a patto che si tratti di un metodo comprovato, applicato da insegnanti certificati e preparati.

Affidarsi ai giusti professionisti può aiutare i bambini a migliorare la propria flessibilità cognitiva, semplificando il più possibile il passaggio tra le lingue.

È bene considerare solo corsi di inglese che offrano programmi inclusivi e attività orientate al rinforzo positivo e allo stimolo continuo. Anche il numero contenuto di alunni nelle classi è un segnale di una proposta attenta e mirata ai singoli bisogni.

Passiamo ora alle attività che contribuiscono all’assimilazione naturale nella quotidianità.

Gli strumenti per stimolare l’apprendimento della seconda lingua

Anche le famiglie monolingue possono crescere figli bilingue, creando le condizioni ottimali per l’assimilazione naturale delle informazioni. Oggi è possibile orientarsi verso diversi metodi di insegnamento innovativi e totalizzanti, che propongono approcci specifici, garantendo ottimi risultati.

La quotidianità e il contesto circostante offrono sempre nuove occasioni per arricchire le competenze linguistiche; la semplice interazione durante i momenti di condivisione fornisce input preziosi, senza che i bambini percepiscano alcun tipo di pressione.

Nell’ambito delle attività quotidiane, l’esposizione alla seconda lingua può avvenire attraverso:

  • le canzoni, la musica e le ninne nanne
  • i primi movimenti e passi
  • i giochi
  • la produzione delle parole

In tutti questi momenti, il ruolo dei genitori si rivela essenziale.

L’efficacia di trasmissione delle informazioni ai bimbi in tenera età è confermata anche dal metodo Doman Glenn. Questo approccio dimostra come sia possibile sviluppare le capacità neuronali dei più piccoli già a partire dal primo anno di vita, attraverso semplici attività.

Una di queste prevede che si mostri al bambino dei cartelloni che riportano vocaboli semplici, associando l’immagine pertinente che ne spiega il significato.

Eseguito con costanza, l’esercizio accelererebbe la produzione linguistica e la capacità di associazione suono-immagine, anche nel caso di disturbi dell’apprendimento, come dimostrato da questo studio.


Il bilinguismo è un processo naturale e spontaneo che si genera a partire dai primi mesi di vita; per cogliere i migliori benefici da questa finestra di opportunità, è fondamentale applicare l’approccio adatto.
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